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Rivalutazione pensioni, maxi assegno a marzo

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Rivalutazione pensioni, maxi assegno a marzo

Scatta l’adeguamento degli assegni superiori a 2.101,52 euro mensili e vengono erogati anche gli arretrati di gennaio e febbraio. Una recente circolare dell’Inps ha precisato tempi e modalità di erogazione della rivalutazione

A marzo arriva un maxi-assegno per i pensionati con trattamenti superiori a quattro volte il minimo, grazie alla liquidazione della rivalutazione prevista dall’ultima legge di bilancio e dei relativi arretrati di gennaio e febbraio. Sotto questa soglia la perequazione è del 7,3% ed è già arrivata a inizio 2023 ai titolari di queste pensioni, mentre sopra questo limite “l’indicizzazione” al caro-vita, come previsto, progressivamente si riduce. RIVALUTAZIONE PENSIONI GIÀ SCATTATA DAL 1 GENNAIO FINO A 2.101,52 EURO

Con l’entrata in vigore della legge di bilancio a gennaio è scattata la rivalutazione piena delle pensioni del 7,3% così come fissata dal governo, fino a quattro volte il minimo Inps. La legge di bilancio ha rivisto per il biennio 2023-2024 la perequazione delle pensioni di importo superiore a quattro volte il trattamento minimo. Questi trattamenti dal 1° gennaio 20 GLI INCREMENTI DELL’ASSEGNO

Per la fascia corrispondente tra le quattro e le cinque volte il minimo (2,101,53-2.626,90 euro mensili) l’importo dell’assegno sarà rivalutato dell’85% dell’indicizzazione indicata dal Governo, ovvero del 6,205%;

per quella tra le cinque e le sei volte il minimo (da 2.626,91 a 3.152,28 euro) la perequazione sarà del 53% dell’inflazione (rivalutazione del 3,869%).

La percentuale scende al 47% (rivalutazione del 3,431%) tra sei e otto volte il minimo (3.151,29-4.203,04 euro),

Sarà al 37% (rivalutazione del 2,701%) tra otto e 10 volte il minimo (4.203,05-5.253,80 euro) e

e infine al 32% (rivalutazione del 2,336%) per chi ha assegni superiori a dieci volte il minimo (5.253,81 euro al mese).

RIVALUTAZIONE PENSIONI, LE FASCE DI GARANZIA

Sono ripristinate le cosiddette «fasce di garanzia» con cui si impedisce che il trattamento pensionistico raggiunga, per effetto della rivalutazione della fascia corrispondente, un livello inferiore rispetto al più alto trattamento localizzato nella fascia precedente.

In questo caso viene garantita la rivalutazione più elevata della fascia precedente. ESCLUSA DALLA RIVALUTAZIONE L’ APE SOCIALE

L’Inps ha ribadito che sono escluse dalla perequazione le prestazioni d’accompagnamento alla pensione come l’Ape sociale, che non vengono rivalutate per tutta la loro durata.

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