CIA Agricoltori Italiani di Treviso

Le Denominazioni del Prosecco tra mercati, valorizzazione e prospettive

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Le Denominazioni del Prosecco tra mercati, valorizzazione e prospettive

CIA Agricoltori Italiani Treviso ha rinnovato l’annuale appuntamento pre-vendemmiale con i tre Consorzi che tutelano le Denominazioni del Prosecco, rappresentati dai rispettivi tre nuovi presidenti, in un talk negli spazi di Villa Giovannina a Villorba lo scorso 1 agosto, organizzato con il patrocinio del Comune di Villorba e con il contributo della Camera di Commercio di Treviso-Belluno e Banca Prealpi Sanbiagio.

 

Le performance dell’annata in corso e le prospettive per quella nuova sono stati i focus principali in un dialogo aperto che ha psoto anche molta attenzione alle sfide della sostenibilità ambientale ed economica della viticoltura, e quindi del comparto, oltre alle prospettive del mercato e le future strategie per la valorizzazione del prodotto, delle identità specifiche e dei territori.

 

“Per noi questo è diventato un appuntamento imprescindibile e un momento chiave di confronto, con le Denominazioni del Prosecco, dal Conegliano-Valdobbiadene ai Colli Asolani alla pianura, che rappresentano grandi eccellenze e identità uniche del settore vitivinicolo della nostra Provincia.  – dichiara Salvatore Feletti, presidente CIA Agricoltori Italiani Treviso – Uno dei temi al centro del confronto sarà la sostenibilità economica della produzione e la tutela del giusto riconoscimento del valore del lavoro dei nostri imprenditori agricoli. Solo attraverso il mantenimento di questo punto si potrà garantire il ricambio generazionale nelle aziende e il mantenimento di un’agricoltura di qualità anche in quelle aree, in particolare nelle nostre colline, dove l’attività agricola richiede molta fatica e lavoro. Componente non secondaria in un percorso che possa portare alla sempre maggior sostenibilità ambientale e al proseguo dei percorsi che le nostre aziende già stanno percorrendo grazie all’innovazione tecnica e agronomica e alla sperimentazione di nuove tecnologie che possono adeguarsi ai cambiamenti climatici in atto.”

Al tavolo dell’incontro i neo eletti presidenti dei tre Consorzi di Tutela: Franco AdamiConsorzio del Conegliano Valdobbiadene Prosecco DOCG, Giancarlo Guidolin Consorzio Prosecco DOC e Michele NoalConsorzio Vini Asolo Montello (Asolo Prosecco). Ospiti dell’incontro, oltre al presidente CIA Treviso Salvatore Feletti che introdurrà la serata, anche Cristiano Fini, presidente nazionale CIA Agricoltori Italiani, e Domenico Mastrogiovanni, responsabile nazionale settore vitivinicolo CIA Agricoltori Italiani, per una riflessioni più ampia sul settore vitivinicolo Italiani anche il relazione alle dinamiche politiche nazionali, DL Agricoltura tra le ultime misure, e sulle prospettive della politica agricola comunitaria.

 

Tutti sappiamo che nel corso dell’ultimo anno c’è stato l’avvento della riforma delle Indicazioni Geografiche che ha preso il nome di nuovo ‘Pacchetto Qualità’. Questa nuova normativa di fatto dice agli attori, che fino a oggi hanno lavorato per far crescere il mondo del vino nelle sue dimensioni economiche non solo, che i Consorzi devono assumere un ruolo più moderno, più ‘smart’, incentivando accordi su programmi vi prospettiva e visione.” – spiega Domenico Mastrogiovanni, responsabile nazionale settore vitivinicolo CIA Agricoltori Italiani – “Questa normativa apre al confronto tra Consorzi argomenti cruciali quali, a esempio, la catena del valore e le pratiche sleali, che sembravano argomenti solo in capo alle istituzioni ma che oggi sono ad azione diretta anche agli organismi di produttori, siano essi riconosciuti e non riconosciuti, ovvero Consorzi. Altro tema riguarda la comunicazione nei confronti del consumatore, il vino non è una bevanda superalcolica e su questo dobbiamo lavorare per garantire la crescita del consumo del nostro prodotto sul livello territoriale e a livello mondiale.”

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Al tavolo dell’incontro i neo eletti presidenti dei tre Consorzi di Tutela: Franco Adami – Consorzio del Conegliano Valdobbiadene Prosecco DOCG, Giancarlo Guidolin – Consorzio Prosecco DOC e Michele Noal – Consorzio Vini Asolo Montello (Asolo Prosecco). Ospiti dell’incontro, oltre al presidente CIA Treviso Salvatore Feletti che introdurrà la serata, anche Cristiano Fini, presidente nazionale CIA Agricoltori Italiani, e Domenico Mastrogiovanni, responsabile nazionale settore vitivinicolo CIA Agricoltori Italiani, per una riflessioni più ampia sul settore vitivinicolo Italiani anche il relazione alle dinamiche politiche nazionali, DL Agricoltura tra le ultime misure, e sulle prospettive della politica agricola comunitaria.

 

Tutti sappiamo che nel corso dell’ultimo anno c’è stato l’avvento della riforma delle Indicazioni Geografiche che ha preso il nome di nuovo ‘Pacchetto Qualità’. Questa nuova normativa di fatto dice agli attori, che fino a oggi hanno lavorato per far crescere il mondo del vino nelle sue dimensioni economiche non solo, che i Consorzi devono assumere un ruolo più moderno, più ‘smart’, incentivando accordi su programmi vi prospettiva e visione.” – spiega Domenico Mastrogiovanni, responsabile nazionale settore vitivinicolo CIA Agricoltori Italiani – “Questa normativa apre al confronto tra Consorzi argomenti cruciali quali, a esempio, la catena del valore e le pratiche sleali, che sembravano argomenti solo in capo alle istituzioni ma che oggi sono ad azione diretta anche agli organismi di produttori, siano essi riconosciuti e non riconosciuti, ovvero Consorzi. Altro tema riguarda la comunicazione nei confronti del consumatore, il vino non è una bevanda superalcolica e su questo dobbiamo lavorare per garantire la crescita del consumo del nostro prodotto sul livello territoriale e a livello mondiale.”

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Ci attende una vendemmia sicuramente buona. L’andamento climatico ci permette oggi di avere alte temperature ma alla notte una buona escursione termica e quindi il Prosecco si presenterà di ottima qualità. Sul potenziale abbiamo fatto un provvedimento di 3900 ettari di attingimento a pieno potenziale per un totale di 485.000 ettolitri. Gli ettari che saranno individuati saranno 4.200 equiparati, ovvero non alla massima produzione.”- apre il confronto Giancarlo Guidolin, presidente Consorzio Prosecco DOC  – “Il nostro Consorzio nel prossimo futuro continuerà sicuramente a lavorare sulla qualità sostenibile, una priorità in questi anni che continueremo a portare avanti. Questo è il nostro percorso, infatti abbiamo costituito una commissione per la valorizzazione del nostro prodotto, sia per quanto riguardai regolamenti che per la comunicazione e la garanzia di valore che vogliamo dare al prodotto. Nello stesso tempo il consumatore deve capire che non consuma un prodotto qualsiasi, ma un vino un cui il produttore si propone al mercato con tutta la sua serietà e coscienza.”

 

Secondo me ci attende una vendemmia buona, quando piove normalmente le uve che servono per fare vini spumanti sono nelle loro migliori condizioni, la pioggia di questi giorni è indispensabile perché abbiamo avuto temperature molto alte, noi abbiamo bisogno di acidità, freschezza e aromi. Cosa attende la Denominazione? Il Conegliano Valdobbiadene in questa fase è in riflessione, siamo più o meno con gli stessi dati dell’anno scorso e abbiamo bisogno di gestire il potenziale, per cui prenderemo un po’ della nostra uva, la metteremo in stoccaggio, guarderemo come funziona il mercato e in funzione di questo la libereremo nel momento adeguato.” – illustra Franco Adami, presidente Consorzio del Conegliano Valdobbiadene Prosecco DOCG – “La nostra Denominazione sta piano piano superando il 50% di aziende certificate SQPNI. Questo è un dato importantissimo, un percorso fatto in pochi anni che si sta realizzando dopo un protocollo viticolo, fatto perché accusati da qualcuno come il male del mondo e invece riteniamo di essere viticoltori saggi e capaci e che fanno il loro lavoro con responsabilità. Arrivare a mettere in accordo i 15 comuni per quanto riguarda l’area e certificare più del 50% delle aziende SQPNI è un grande obiettivo, significa che quando hai raggiunto quella soglia è un attimo fare anche l’altro 50% perché ti trascini l’uno con l’altro e questo è un segnale estremamente positivo.”

 

Fa seguito Michele Noal, presidente Consorzio Vini Asolo Montello (Asolo Prosecco): “I viticoltori, grazie all’aiuto di tanti bravi tecnici, sono riusciti veramente a salvare il prodotto da un inizio d’annata non facile, mi aspetto quindi una buona vendemmia, di quantità e anche di qualità. Come Consorzio abbiamo un trend positivo di vendite, anche luglio infatti si è confermato un mese eccezionale rispetto al 2023, proiettato sull’anno siamo con un più +15%.  Vorrei però ribadire che mi piacerebbe tornare a parlare di qualità, di valore e di storicità dentro la bottiglia, quindi dobbiamo aiutare il consumatore a capire che dentro ogni bottiglia c’è una storia, c’è una famiglia, ci sono dei valori immateriali che sarebbe importante fossero riconosciuti.”

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Vorrei fare una piccola premessa, sinceramente mi affascina molto questo dibattito perchè non è così scontato, infatti quando parliamo con i consorzi non sempre si parla in questi termini, ovvero di programmazione, crescita, stabilità. Probabilmente nelle denominazioni del Prosecco c’è una maturità tale per cui questo prodotto e questo territorio non ci sono per caso, dietro ci sono degli uomini oggi, ma anche prima, che hanno costruito un modello basato su dialogo e sulla programmazione.” – esordisce Cristiano Fini, presidente nazionale CIA Agricoltori italiani – “In Italia abbiamo una situazione un po’ diversificata in cui, però, ci sono invece delle eccellenze che continuano ad andare molto bene, una di queste è appunto il Prosecco, in un’annata complicata e difficile come quella di quest’anno. Questo probabilmente grazie anche ai produttori e ai tecnici che sono riusciti a salvaguardare il prodotto in un’annata molto complicata anche dal punto di vista del mercato, dei consumi. La situazione in giro per l’Italia abbastanza diversificata, complicata in alcune situazioni, e credo che nel giro di poco tempo però dovremo anche decidere che cosa vorremmo fare da grandi, perché pur salvaguardando quelle situazioni virtuose come questa, sulle altre bisogna anche decidere come intervenire, perché non possiamo continuare ad avere dell’invenduto, delle esigenze troppo elevate. Dobbiamo cercare di riequilibrare il mercato e quindi dovremmo fare dei ragionamenti intervenendo in maniera scientifica laddove ci sono i problemi anche legati alla produttività, perché produrre oggi sta diventando veramente molto complicato. Forse il più grande problema che abbiamo oggi è proprio quello di produrre, non è tanto il prezzo, ma se piove troppo non si produce, piove poco non si produce, fitopatie. Credo che il Vigneto Italia abbia delle prospettive davanti, sicuramente è un momento complicato, ma penso anche che sapremo emergere, soprattutto in realtà come questa, dove c’è una elevata competenza, un’elevata professionalità e quel giusto equilibrio per cercare di dare al mercato ciò che il mercato richiede.”

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