Sistema Prosecco: serve innovazione per un nuovo modo di governare preservando storia e l’identità
Sistema Prosecco: serve innovazione per un nuovo modo di governare preservando storia e l’identità
Appuntamento annuale di confronto pre-vendemmia per i tre Consorzi di Tutela del sistema Prosecco, promosso da CIA Agricoltori Italiani Treviso e svoltosi negli padiglioni fieristici di Santa Lucia di Piave. Oltre 758 milioni di bottiglie prodotte per un valore di mercato di 4 miliardi di euro, tanto vale il comparto del Prosecco: con 627, 5 milioni di bottiglie e 3,1 miliardi di euro di valore per il Consorzio Prosecco DOC, con 104,7 milioni bottiglie e oltre 621 milioni di euro di valore per il Consorzio di Tutela Conegliano e Valdobbiadene Prosecco DOCG e 25 milioni di bottiglie per il Consorzio vini Asolo Montello.
Un sistema in crescita che nei primi sette mesi dell’anno registra segni positivi per tutti e tre i consorzi, rispetto agli stessi mesi del 2021, con un +10% per il DOCG Conegliano e Valdobbiadene, un + 9,1% per il DOC Prosecco e un +24% per il DOCG Asolo.
“Questo appuntamento fisso pre-vendemmia che proponiamo vuole essere un importante incontro di confronto per i produttori. In un anno come questo che vede il nostro lavoro minacciato da numerose criticità, dalla città alla flavescenza dorata, dai costi esorbitanti per l’energia all’incertezza dei contesti internazionali, diventa fondamentale fare squadra e affrontare le difficoltà come sistema coeso. – dichiara Salvatore Feletti, presidente CIA Agricoltori Italiani Treviso – Vedere la componente politica regionale e nazionale presente a tavoli di confronto come questo ci dimostra come il nostro settore sia di rilevanza strategica per il territorio italiano e per la nostra economia.”
Presenti all’incontro l’assessore all’agricoltura e al turismo della Regione del Veneto, Federico Caner, che ha evidenziato gli interventi della Regione per contrastare le criticità derivanti dalla prolungata siccità, con un investimento di 450 milioni di euro per impermeabilizzare le cave e creare bacini di accumulo con relative infrastrutture di veicolo, e legati alla catastrofe della Flavescenza Dorata con la Regione che emana costantemente dei bollettini l’indicazione dei trattamenti obbligatori da fare e le procedure per l’estirpo delle piante infette.
“Abbiamo chiesto al Ministero la possibilità di variare i fondi nel PSR attuale per aumentare del 30% il rifinanziamento per l’estirpo e reimpianto del vigneto a causa della flavescenza dorata, con fondi già presenti nel PSR. – dichiara Federico Caner, Assessore all’agricoltura della Regione del Veneto – “ Abbiamo inoltre chiesto un intervento nella mutualità per la Flavescenza Dorata, con fondi già disponibili, per ristorare i viticoltori che devono fare l’espianto totale del vigneto. Diventa però fondamentale segnalare chi lascia incolti i vigneti che si trasformano in focali che mettono in crisi e vanificano tutti gli sforzi che regione, Consorzi e produttori stanno facendo per il contrasto a questa calamità.”
“L’agricoltori è il primo custode del territorio e il suo lavoro va tutelato.” – esordisce Gianpaolo Vallardi, senatore e presidente della commissione agricoltura del Senato. – “Dobbiamo riconoscere il ruolo dell’agricoltore e valorizzarlo attraverso una costante formazione. Siamo i primi produttori al mondo come qualità dei nostri cibi e questo lo dobbiamo anche, e soprattutto, alla capacità dei nostri agricoltori di saper produrre dei buoni prodotti. Dobbiamo recuperare la sovranità alimentare che abbiamo perso negli anni, tralasciata lasciando i nostri agricoltori in estrema difficoltà.”
Bisogna affinare il metodo di lavoro attorno al brand Prosecco, dichiara Domenico Mastrogiovanni – responsabile nazionale settore vitivinicolo CIA. I numeri positivi del sistema sono frutto di un’evoluzione storica ed economica, infatti tutto quello che è collegato al brand Prosecco è un fattore di crescita. Per far crescere e governare tutto ciò è opportuno darsi un metodo di lavoro che può sfociare in un osservatorio, dove le parti in causa devono trovare strumenti da usare in modo coerente e coeso. Non c’è bisogno di rivoluzioni ma di innovazione nel modo di governare, partendo da un elemento a cui non si può rinunciare: le attuali denominazioni infatti riflettono un percorso storico che merita rispetto e, per la normativa comunitaria, posseggono una propria specificità e dignità che va rispettata e tutelata.
“Il sistema prosecco ha una peculiarità che è strettamente legata al territorio e al numero di attori nel territori, gli agricoltori. Il sistema va valutato e riconosciuto attraverso gli elementi che hanno caratterizzato l’evoluzione del sistema. – continua Mastrogiovanni – “Tutte le coltivazioni devono trovare la giusta collocazione e trovare delle opportune compensazioni dentro un sistema complesso. Nel corso di questi anni il sistema è cresciuto in modo tumultuoso perché aveva un trend di crescita che sembrava inarrestabile. Grazie al lavoro dei Consorzi e all’inserimento dei rispettivi disciplinari il sistema ha trovato una sua governance.”
Per il Consorzio di Tutela Conegliano e Valdobbiadene DOCG, che quest’anno compirà i 60 anni, la strategia passa per il blocco, fino al 2023, delle rivendicazioni con l’obiettivo di aumentare il valore del prodotto che nel 2021 ha registrato un +13,7% in volume e un +18% in valore rispetto al 2020.
“Il Conegliano Valdobbiadene è riuscito a comunicare, nella propria bottiglia, il valore della Denominazione, del proprio genius loci e del riconoscimento UNESCO. – dichiara Elvira Bortolomiol, presidente Consorzio Conegliano e Valdobbiadene DOCG – “Siamo riusciti a testimoniare tutto questo sui mercati con una crescita del valore del prodotto rispetto alla crescita della quantità prodotta, con un export che oggi raggiunge 150 paesi. Siamo vicini a raggiungere la produzione massima che può sostenere la DOCG, corrispondente a quasi 107 milioni di bottiglie.”
Positivo anche l’andamento del Consorzio vini Asolo Montello con il presidente Ugo Zamperoni che illustra la crescita di un Consorzio che è arrivato a produrre 25 milioni di bottiglie, diventando così il decimo Consorzio a livello nazionale rispetto a una 32esima posizione alla sua nascita. “Viviamo un sistema produttivo estremamente maturo ed equo nei suoi comparti produttivi. Cerchiamo di portarci anche in dote quella fortuna che ha il sistema Prosecco nella gestione di questo brand. – dichiara il presidente Zamperoni – “Siamo tre denominazione invidiate dal mondo e dobbiamo lavorare con una certa etica.”
Un “progetto Prosecco” quello illustrato dal direttore Luca Giavi del Consorzio Prosecco DOC che punterà sempre di può alla sostenibilità e alla sua certificazione che oltre alla SQNPI andrà ad aggiungere le certificazioni dell’impronta carbonica e idrica, per arrivare fino alla certificazione della sostenibilità sociale della filiera. Tema centrale per la risposta alla crescita della domanda di mercato sarà la gestione dell’attingimento temporaneo, secondo necessità, da vigneti a Glera ante 2018, con le note tecniche che verranno emanate a breve dal COnorzio.
“La sostenibilità è la capacità di far si che questo sistema possa durare nel tempo. Dobbiamo essere prudenti nell’immettere nel mercato anche un solo litro di Prosecco in più che potrebbe vanificare gli sforzi per far crescere il valore. – dichiara il direttore Giavi – “Nel percorso del sistema Prosecco il lavoro è di rispetto reciproco delle identità nel rispetto delle normative e della leggi vigenti.”
“In una famiglia ci sono esigenze diverse ma che il buon padre di famiglia porta alla gestione ottimale. Il sistema Prosecco deve dimostrare senso di responsabilità in cui tutte le componenti hanno diritto a essere parte di un sistema. Le sfide non sono in casa ma provengono fuori: dalla Pandemia, alla guerra russo-ucraina alla crisi energetica e per ultimo alla crisi di governo. Queste sono serate sono momenti fondamentali perché dobbiamo essere capaci di confrontarci anche su posizioni distanti – dichiara Gianmichele Passarini, presidente CIA Agricoltori Italiani Veneto – “L’agricoltura è un sistema che va protetto, con l’unico obiettivo di produrre cibo di qualità e in modo sostenibile e per questo è fondamentale che venga riconosciuto il ruolo dell’agricoltore nella comunità.”