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Pensioni: 36 mila uscite anticipate da quota 102 e 103. Spesa sorvegliata speciale di Bruxelles e della Ragioneria dello Stato

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Pensioni: 36 mila uscite anticipate da quota 102 e 103. Spesa sorvegliata speciale di Bruxelles e della Ragioneria dello Stato

Dal 2019 si contano oltre 435 mila pensionamenti con Quota 100. Nel 2023 circa 23 mila assegni con 62 anni e 41 di contributi. Lo rivela un indagine de “Il Sole 24 Ore” a firma di Marco Rogari: “Sono da tempo sotto la lente di Bruxelles, così come dei tecnici della Ragioneria generale dello Stato, perché hanno favorito, e continuano a farlo, la crescita della spesa pensionistica che in soli sei anni, tra il 2019 e il 2024 è lievitata di quasi 70 miliardi. E anche per questo motivo il loro cammino, già molto più lento rispetto a qualche anno fa, potrebbe esaurirsi completamente a fine anno”.

 

PENSIONI, QUOTA 103 POTREBBE NON ESSERE CONFERMATA DALLA PROSSIMA FINANZIARIA 

Le Quote pensionistiche caratterizzate da età anagrafica e anzianità contributiva avranno vita breve. La “Quota 103 nella nuova versione, con l’aggancio al metodo contributivo e il tetto all’importo dell’assegno, introdotta dal governo Meloni con l’ultima legge di bilancio per consentire anche nel 2024 l’uscita anticipata con almeno 62 anni e 41 di versamenti, seppure in versione penalizzata, potrebbe anche essere l’ultima della serie inaugurata dall’esecutivo gialloverde “Conte 1” con Quota 100. Che, sulla base dei dati a disposizione delle strutture tecniche dell’esecutivo, tra l’inizio del 2019 e la fine del 2023 ha consentito l’accesso al trattamento anticipato a oltre 435 mila lavoratori” continua.

 

PENSIONI ANTICIPATE, IN DUE ANNI DA QUOTA 102 MENO DI 13 MILA USCITE 

A questo esodo ha fatto seguito una brusca frenata imposta prima dal governo Draghi con Quota 102 (64 anni e 38 di versamenti) e poi con la versione originaria di Quota 103 senza vincoli fatta scattare lo scorso anno dalla prima manovra targata Meloni-Giorgetti: tra il 1° gennaio 2022 e il 31 dicembre 2023 a uscire attraverso questi due canali sono stati poco più di 36 mila lavoratori. Con una preferenza per Quota 103, con oltre 23 mila uscite nel solo 2023, rispetto a Quota 102: meno di 13 mila pensionamenti anticipati in due anni.

 

PENSIONI, I DATI DELL’OSSERVATORIO INPS SUI FLUSSI DI PENSIONAMENTO

Dagli ultimi dati dell’Osservatorio Inps sui flussi di pensionamento emerge che le pensioni anticipate erogate dall’Istituto con decorrenza 2022 sono state oltre 260.400, mentre quelle con decorrenza 2023 sono scese a 227.639. Malgrado questo rallentamento, l’effetto Quote, insieme a costi per l’indicizzazione dei trattamenti all’inflazione, continua a farsi sentire sull’andamento della spesa previdenziale.

Nel Def “light” presentato ad aprile dal governo si afferma che fino a tutto il 2023 a trainare le uscite per il welfare sono state soprattutto le misure «dirette ad anticipare il pensionamento rispetto ai requisiti ordinari» (ovvero le “Quote”, a partire da Quota 100), quelle per il contrasto alla povertà (come il Reddito di cittadinanza) e gli interventi di sostegno alla famiglia. A questo si aggiunge che la Ragioneria generale, nel focus sulla previdenza inserito nel Def, oltre a sottolineare le ripetute «deroghe» alla legge Fornero, ripete che dal 2029 in avanti, il peso della spesa sul Pil tenderà ad accentuarsi significativamente con un picco del 17% nel 2040.

 

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