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L’UE a tutela delle DOP e IGP della Marca Trevigiana: il Prosecco vince la battaglia sul Prosek

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L’UE a tutela delle DOP e IGP della Marca Trevigiana: il Prosecco vince la battaglia sul Prosek

La pronunciazione della Commissione Agricoltura del Parlamento Europeo rappresenta un’importante vittoria per tutto il settore agricolo di qualità e l’agricoltura dei territori testimonianza di valori quali la tradizione e l’identità, composta da tante aziende che seguono e rispettano rigidissimi disciplinari a garanzia del consumatore. Le DOP e le IGP vanno tutelate attraverso quegli strumenti che la normativa mette a disposizione e il ruolo delle istituzioni, oltre al nostro quali associazioni di categoria, è quello di difenderle.” – dichiara Salvatore Feletti, presidente CIA Agricoltori Italiani Treviso – “Il Prosecco è una grande eccellenza della Marca Trevigiana, terra che da origine a tante altre denominazioni di qualità e che identificano il nostro territorio nel mondo. L’agricoltura, per la nostra provincia, è un inestimabile asset economico con impatto economico di 2,209 miliardi e al contempo è un valore importantissimo per il settore turistico, con il Veneto quale prima meta turistica italiana.”

La commissione Agricoltura del Parlamento Europeo ha approvato all’unanimità, con 46 favorevoli, il nuovo regolamento sui prodotti a Denominazione di origine protetta e Indicazione geografica protetta che prevede l’obbligo di indicare sull’etichetta di qualsiasi prodotto DOP e IGP il nome del produttore e, per i solo prodotti IGP, l’origine della materia prima principale, nel caso provenga da un Paese differente rispetto allo Stato membro in cui è prodotta. Le menzioni tradizionali, come ad esempio il Prosek, non possono evocare Denominazioni di origine protetta, come il Prosecco.

89 cibi e vini certificati, il Veneto è la prima Regione in Italia per numero e valore di prodotti a Denominazione riconosciuti dall’UE. Secondo le ultime stime dell’Osservatorio Ismea-Qualivita, in Veneto il settore dei prodotti (cibo e vino) a denominazione ammonta a 4,817 miliardi di euro all’anno, ovvero il 62% del valore della produzione agricola annua regionale (complessivamente, 7,7 miliardi di euro, dati indicati nell’ultimo report di Veneto Agricoltura). Il comparto dei prodotti agroalimentari Dop e Igp vale 433milioni di euro, mentre quello vitivinicolo (Doc, Docg e Igt) addirittura 4,384 miliardi di euro. Le prime province per impatto economico sono Treviso (2,209 miliardi) e Verona (1,410 miliardi), seguite da Vicenza (498 milioni), Padova (333 milioni) e Venezia (330 milioni). In tutto, nel comparto delle denominazioni sono impiegati 27.372 operatori, così suddivisi: 23.605 nel vino, 3.767 nel cibo.

Il Prosecco nel 2022 è la DOP che cresce più di tutti nei mercati esteri con un +20,2% del 2022 in valore e un +4% in volume, media vini DOP +12% e -0,8% volume, mentre i bianchi del Veneto registrano un +7,3% di valore e -7,6% di volumi, e i rossi del Veneto con un +2,7% di valori e un -3,5% di volumi. Il Prosecco rappresenta il 32,6% dell’export dei vini Dop italiani, seguito dai rossi della Toscana con 13,6%, mentre i bianchi Veneto al 7% e i rossi del Veneto al 6,2%. (Wine Monitor Nomisma)

“Nel caso specifico del settore vitivinicolo promuoviamo in ogni sede opportuna la protezione delle relative denominazioni. – specifica Gianmichele Passarini, presidente CIA Agricoltori Italiani Veneto  – Contestualmente, siamo convinti che il comparto debba rimanere all’interno del sistema OCM, Organizzazione Comune del Mercato vitivinicolo. Questa misura è strategica in quanto è propedeutica alla concessione di finanziamenti e contributi, pure a fondo perduto, per i Produttori Vitivinicoli”.

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